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Elegia Fantastica – Emanuel Scorcelletti

68.0099.00

Il profondo legame che Emanuele Scorcelletti ha sempre mantenuto con l’Italia, e in modo particolare con le Marche, è il punto di avvio di un progetto artistico che prende il titolo di “Elegia Fantastica. Le Marche tra ricordo e visione” dedicato a un territorio inteso come spazio significante.

Attraverso un viaggio introspettivo nei luoghi del passato e legami atavici mai recisi, il fotografo apre interrogativi sul presente per trasformare un vissuto personale in una memoria collettiva.

Prezzo esclusivo di pre-ordine. Spedizione dal 25 aprile.

Informazioni aggiuntive

Peso 2 kg
Dimensioni 29 × 29 cm
Auteur

Emanuele Scorcelletti

Langue des textes

Trilingue francese, inglese, italiano

Elegia Fantastica – Emanuel Scorcelletti

68.0099.00

Il profondo legame che Emanuele Scorcelletti ha sempre mantenuto con l’Italia, e in modo particolare con le Marche, è il punto di avvio di un progetto artistico che prende il titolo di “Elegia Fantastica. Le Marche tra ricordo e visione” dedicato a un territorio inteso come spazio significante.

Attraverso un viaggio introspettivo nei luoghi del passato e legami atavici mai recisi, il fotografo apre interrogativi sul presente per trasformare un vissuto personale in una memoria collettiva.

Prezzo esclusivo di pre-ordine. Spedizione dal 25 aprile.

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À propos du livre

Formato: 29x29cm
200 pagine
126 foto in bianco e nero
Laminato su cartone da 2,5 mm
Sewn square back
Stampato su Tatami 150 g con la nostra esclusiva tecnologia PRINTMODEL Paris – Smooth & Pure Black

Il libro comprende i contributi critici di tre esperti del mondo dell’arte e della fotografia, che analizzano la ricerca artistica di Emanuele Scorcelletti, collocandola sia nella storia della fotografia contemporanea che nel panorama artistico internazionale. Questi testi critici sono stati tradotti in tre lingue: italiano/francese/inglese.

Cyril Drouhet è direttore della fotografia e del reportage della rivista Figaro Magazine
« Lo sguardo di Emanuele Scorcelletti, noto per aver catturato il lato umano delle star del cinema e della moda, si è evoluto, ed è questa la delicatezza di questa mostra, come se questa introspezione visiva si addentrasse in una memoria sempre più lontana, sempre più imprecisa, sempre più espressionista, al limite dell’irreale. Nel suo nuovo lavoro, “Elegia Fantastica”, i ricordi si confondono gradualmente e Scorcelletti si libera lentamente dalle regole tecniche tradizionali della fotografia, come quelle del tempo di esposizione o dell’inquadratura, per ottenere ritratti sbiaditi dalla luce o paesaggi in bianco e nero ipercontrastati. In questo viaggio evanescente e in questa nostalgica atemporalità, forme spettrali e leggere si evolvono in città cristallizzate dagli anni, in luoghi sacri preservati da una fede millenaria, in un mondo rurale risparmiato dalla frenesia del modernismo. Immagini in movimento che svelano un lavoro onirico come un’ode all’Italia eterna, come una poesia sussurrata alle ferite della vita in cui galleggia un certo profumo di innocenza. »

Denis Curti è critico della fotografia e curatore di mostre.
« I due capitoli che Emanuele ha scritto con la luce rivelano la quantità umana di cui è capace. Ci mostrano e confermano l’idea che il mondo, così come lo conosciamo, sia in realtà costruito dalle immagini che di esso abbiamo accumulato nel tempo. Le cose che ci circondano, in sé, sono sempre le stesse. A cambiare sono il modo in cui noi le guardiamo, la nostra prospettiva, il nostro stato d’animo. Scorcelletti desidera mostrare agli altri ciò che sente. Le sue apparenze sono lo svelamento della sua intimità. Le sue astrazioni sono le declinazioni di un tono di voce sempre e solo sussurrato. »

Simona Cardinali è storica dell’arte dei musei civici di Palazzo Pianetti – Jesi
« Quello che sembra oramai accomunarci tutti è, allora, la ricerca di una prospettiva e di un luogo cui far riferimento per trovare ricovero, seppur temporaneo. I luoghi sono quindi all’interno di un percorso di una vita errante, sia materia viva sulla quale formarsi che aspirazione ultima dove ritrovarsi. In questo punto penso si inserisca il progetto fotografico dedicato alle Marche di Emanuele Scorcelletti: una ricerca intima e personale, come quella del Guerrin Meschino, che trova in un luogo, le Marche, un ancoraggio dal quale è possibile lievemente ripartire ogni volta che se ne ha bisogno. »

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